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“NEL 2006 si lavorava soltanto nel fine settimana e c’erano periodi di vuoto quasi totale in inverno. Adesso, nei periodi migliori si lavora anche sette giorni su sette, fino a otto ore al giorno”. Micol Caramello è una guida ed è la presidente della Federagit, l’associazione che riunisce le guide turistiche.

Si sentirebbe di consigliare ad un ragazzo in cerca di lavoro di imparare questa professione per lavorare a Torino?
“Non siamo certo Firenze o Roma, ma direi di sì. Torino ha cambiato radicalmente faccia e anche per noi il lavoro è molto cambiato. Nel 2006 le guide erano più o meno 200 in città, ora abbiamo superato le 500”.

C’è una new entry nelle richieste dei gruppi in visita a Torino?
“Direi il Museo dell’Automobile, che viene richiesto sempre più spesso, e anche il Musero del Risorgimento”.

Quanti sono i visitatori alla prima visita della città?
“Dieci anni fa, almeno quaranta su cinquanta mi dicevano che non erano mai venuti. Adesso sono molti quelli che ti raccontano di esserci già stati e di questi una gran parte aveva visitato il vecchio Museo Egizio e ora ci torna per il nuovo allestimento “.

n che modo è cambiato il tour base della città?
“Il giro classico è più o meno sempre lo stesso: da piazza Vittorio per via Po, la Mole, piazza Castello, il Duomo, piazza San Carlo, via Roma, l’Egizio. Tutto in esterno, ovviamente. Perché se a questo si vuole aggiungere un Museo o una mostra bisogna preventivare anche il pomeriggio. Se è però il Museo Egizio o il Polo Reale allora non più di uno, perché solo per l’Egizio ci vogliono due ore, dueo ore e mezzo”.

Quanto guadagna una guida?
“Per tre ore si possono incassare 130-135 euro lordi”.

Cosa vi viene richiesto per fare questa professione?
“La frequenza di un corso di 400-500 ore, anche se al momento i corsi sono sospesi. Poi si deve fare un esame”.

Conoscenza delle lingue?
“Almeno una, che dev’essere parlata ad un livello medio-alto”.

Federagit Piemonte